giovedì 21 giugno 2012

Test di intolleranza alimentare.

Le intolleranze alimentari stanno diventando la "moda" del momento. Ed io stesso ho pensato, o meglio penso, che una parte del mio malessere quotidiano sia dovuto a qualche forma di intolleranza alimentare.
Ho pensato più di una volta... Magari sono intollerante a questo e quello... Facciamo il test e verifichiamolo. Però prima di tutto ho deciso di fare uno studio per capire come funzionano questi test. E ne sono rimasto colpito. Buona parte dei test sono effettuati o con prelievi del sangue o per contatto diretto.
In entrambi i casi si valuta la reazione del sistema immunitario al cibo. Per quelli effettuati in provetta si prende una porzione di sangue, la si mette a contatto con il cibo e si vede la reazione dei globuli bianchi. Nell'altro si guarda la reazione del sistema immunitario sulla cute.
Questa metodologia purtroppo ha la caratteristica di presentare dei falsi positivi. Pertanto occorrerebbe sempre fare un test di convalida. È solo in questo modo che le intolleranze possono essere confermate.

Una volta individuate le intolleranze occorre eliminare i cibi dalla propria alimentazione, quei cibi infatti causano una reazione del sistema immunitario, che a mio modesto parere, è del tutto analoga all'infiammazione silente cie Barry Sears descrive nei suoi studi (link). Questo stato di infiammazione causata dagli alimenti peggiora il nostro status e ci allontana dalla zona del benessere psico fisico!
A volte capita perfino che le intolleranze siano passeggere e infatti dopo alcuni mesi si può tornare a mangiare l'alimento, sempre con il consulto del proprio medico o nutrizionista di fiducia.

Ho trovato questa informazione sul sito dell'ospedale Bambin Gesu di Roma dice

È molto importante tener sempre presente che né i prick test né i RAST permettono di diagnosticare un’allergia alimentare. Hanno soltanto un valore orientativo e aiutano, con la storia clinica (quel che la mamma ricorda) e con l’esame obiettivo (la visita), a formulare la dieta di esclusione ed a scegliere gli alimenti che verranno utilizzati nel test di scatenamento.
Moltissimi bambini hanno prick test e RAST positivi per le proteine del latte, dell’uovo o per molti altri alimenti eppure non soffrono di alcuna forma di allergia.
Uno degli errori più comuni e più dannosi consiste proprio nel considerare il bambino “malato” soltanto perché ha i prick test o i RAST positivi per qualche alimento! 
 
La prova decisiva per dimostrare che l’alimento è effettivamente la causa dei sintomi, è la sua esclusione dalla dieta: la dieta di eliminazione di uno o più cibi viene praticata per un massimo di 2-3 settimane.
Al termine di questo periodo, se i sintomi sono ancora presenti dobbiamo necessariamente concludere che gli alimenti “esclusi” non hanno nulla a che vedere con i disturbi che stiamo cercando di diagnosticare. Occorrerà quindi modificare la dieta di esclusione oppure cercare una causa non alimentare dei disturbi.
Ma quali sono le cause che fanno insorgere le intolleranze? Perché aumenta sempre di più il numero di persone che ha bisogno di regimi dietetici controllati per stare bene?

Questo ancora non l'ho scoperto, ma continuate a seguire questo blog e presto vi darò una risposta.

intanto vi suggerisco dei link per approfondire:

http://www.ospedalebambinogesu.it/Portale2008/Default.aspx?IdItem=2601
http://allergologico.it/ial/index.php?option=com_content&task=view&id=156&Itemid=25
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Alimentazione/2005/03_Marzo/09/ART_allergie%20alimentati-test%20alternativi_090105.shtml
http://www.farmacoecura.it/allergie-intolleranze/allergie-alimentari-diagnosi-e-test/
http://www.broussais.it/sezione-5-sottosezione-12-id-18-intolleranze-alimentari.htm
http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/intolleranze-alimentari-chi-testa-i-test-

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